Venerdì 26 Aprile 2024

Comune di Manfredonia: torneranno prima i conti o la Corte dei Conti?

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Le notizie calde scaldano e intrattengono in inverno, ma passano inosservate ai primi raggi di sole. Tuttavia alcune meritano più considerazione “affinché si sappia”. Il Magistrato Istruttore della Corte dei Conti, attraverso le sue osservazioni sui rendiconti del quadriennio 2011-2014, ha mostrato preoccupanti perplessità circa la situazione finanziaria del Comune di Manfredonia. Il dissesto non è un’ipotesi irrealistica se, citando il documento, “Sembrano (…) ricorrere nella fattispecie gli estremi” che potrebbero dare il via alla procedura di scioglimento del Consiglio Comunale. Parliamo per ipotesi perché questo è uno dei due possibili scenari; l’altro prevede che il Comune riesca a fornire risposte valide ai quesiti posti e sia indirizzata verso l’adozione di politiche correttive volte al risanamento del debito. Meglio arrivarci preparati e coscienti, quindi. Tra qualche giorno, infatti, è attesa la pronuncia della stessa Corte, ma il quadro è complesso. Nella corrispondenza tra la Corte e il nostro Comune, sono molte le ombre circa la gestione della cosa pubblica e alle domande poste dai magistrati sono state date finora risposte a volte incomplete, altre incongruenti con le banche dati istituzionali. Nel dettaglio, parliamo d’irregolarità come approvazioni di rendiconto tardive e ingiustificate, soprattutto quelle del biennio 2011 e 2012, circostanza che portò la Prefettura di Foggia ad avviare la procedura di scioglimento del Consiglio comunale già due volte (prima delle amministrative 2015 e subito dopo le stesse elezioni). Procedura che, per motivi ancora da chiarire, non arrivò mai all’esecuzione. Tra le altre problematiche, quelle economico/amministrative. Dalle 30 pagine redatte dal Magistrato Istruttore emergono squilibri relativi alla parte corrente del bilancio, “dovuti probabilmente a una scarsa attività di programmazione e previsione in sede di predisposizione del bilancio di previsione e all’assenza di misure di riequilibrio”. Anche alcuni mutui per opere pubbliche mai realizzate che continuano a far lievitare gli interessi passivi (il costo dei soldi presi in prestito) creando un circolo improduttivo d’indebitamento. Le spiegazioni fornite dal Comune a riguardo non bastano a giustificare né la mancata realizzazione, né la mancata devoluzione ad altra opera dei finanziamenti ottenuti. Ancora più grave quando a tutto il resto, il Magistrato somma la propensione dell’amministrazione a contrarre debito. A riguardo, basti citare la costanza con la quale si fa uso all’anticipazione di cassa dal lontano 2008 (senza rimborsarla), nonostante lo strumento – peraltro portatore d’interessi passivi altissimi – fu pensato per ricorrervi in situazioni eccezionali. Una gestione deficitaria dell’indebitamento che “potrebbe configurare danno erariale”. Ancora condizionale, perché potrebbe arrivare il contraddittorio. Ciò che è chiaro, però, è che nelle casse comunali manca liquidità, ciò potrebbe derivare da un elevato indebitamento e da un’attività di riscossione da molti anni insufficiente che pone il nostro comune ad una situazione “molto vicina all’insolvenza”. A conferma che i problemi sono come i rotoli di carta, un neo correlato alla gestione dell’attività di riscossione è il rapporto tra l’ente Gestione Tributi S.p.a, i predecessori (la Gema) e il nostro Comune concessionario, rapporti sui quali l’Organo di revisione non ha potuto vigilare adeguatamente per attestarne la regolarità. Poi ci sono i “soliti” problemi di cui parliamo per distinguerci da chi fa propaganda per una fazione o l’altra. I “soliti” problemi che bisognerebbe analizzare, sui quali dovremmo sapere tutto per discuterne insieme nella buona e nella cattiva sorte. Per questi motivi, nonostante il Magistrato abbia messo nero su bianco la sua propensione a sollecitare il Comune a redigere piani di sanamento volti fortemente alle riscossioni “specie di natura tributaria” e all’azzeramento complessivo dei debiti di cassa esistenti, il nostro augurio è per un lieto fine. Il nostro augurio, paradossalmente, è che la Corte si stia sbagliando e sia tutto a posto (un sogno il nostro), perché è sicuramente meglio sentirsi un gufo su un albero sano piuttosto che vedersi togliere il nido dopo aver sperato e creduto che un giorno sarebbe prosperato. In merito alle responsabilità politiche, sarebbe ora che se dissesto c’è stato per il sistema paese, è bene che s’individuino anche i responsabili e che paghino, anche loro per la mala gestione e non sempre e solo noi.

Antonio Raffaele La Forgia

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Commenti

  • carlo, pasquino, tutt’appost………..

    pinuccio 21/04/2017 16:17 Rispondi
  • Altri comuni con meno problemi sono stati commissariati per dissesto economico. A me sorge spontanea una domanda: Come mai tanti riguardi? Perché tanta corrispondenza con un ente reticente nelle risposte?

    Pasquino 17/04/2017 19:49 Rispondi
  • Vedrete che affonderemo nei debiti…vergogna

    Carlo 17/04/2017 15:16 Rispondi

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