Martedì 19 Marzo 2024

Piazza Maestri d’ascia: inaugurazione martedì 26 ottobre

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UNA NUOVA piazza per un antico mestiere. A unire terra e mare, tradizionali riferimenti di sviluppo di una città che ha tratto dalla terra e dal mare i suoi fattori di vita e di progresso.

SI CHIAMERA’ “Piazza Maestri d’ascia” a memoria di quegli artigiani-ingegneri sipontini che per secoli hanno costruito barche che hanno solcato non solo il mare del golfo adriatico ma si sono spinte nel vasto Mediterraneo. La cerimonia che suggellerà la nascita di questo nuovo lembo di terra che si immette nel bacino del porto manfredino allargando di fatto i confini cittadini, è stata fissata dalla Commissione straordinaria al comune, per martedì 26 ottobre prossimo alle ore 10,30. Con la Commissione straordinaria al comune, a inaugurare la nuova piazza saranno l’arcivescovo padre Franco Moscone, autorità militari e civili, una rappresentanza dei Maestri d’ascia e una rappresentanza dell’Istituto Nautico “Rotundi”. «Una presenza significativa quella dei giovani del Nautico – ha annotato il Commissario straordinario prefetto Vittorio Piscitelli – a suggellare l’essenzialità del mare come fattore ispiratore di attività diverse ma ugualmente vitali per l’uomo».

LA PIAZZA “Maestri d’ascia” completa il percorso del progetto di rigenerazione urbana che corre lungo la direttrice vallone Scaloria, le mura storiche della città, via delle Cisterne, fino all’antico mandracchio intitolato a Diomede che leggenda vuole sia approdato su queste sponde del golfo, e quindi la terrazza sul mare. La nuova piazza è la rielaborazione di quello che fino a quando non è intervenuto il nuovo progetto di restyling della Lama Scaloria, era uno dei cantieri navali dove i maestri d’ascia hanno lavorato costruendo centinaia di imbarcazioni non solo per la marineria sipontina. Quel cantiere è stato estrapolato (gli altri proseguono lungo la stessa darsena e in altro tratto della riva del porto) per realizzare la piazza.

A INDICARE alle competenti autorità l’intitolazione ai Maestri d’ascia, è stato Antonio Berardinetti, maestro d’ascia che operava per l’appunto su quel cantiere. Quella che pareva un suggerimento scontato, ha trovato invece forti resistenze. Tradendo una evidente ignoranza del significato che ha quella località impregnata di storia la più autentica e significativa del lavoro manfredoniano che a lungo ha costituito un essenziale pilastro dell’economia locale, si era pensato ad altra intitolazione del tutto fuori di quel solco storico nel quale si è sviluppata la città.

«HO DOVUTO reiterare – ricorda Berardinetti – più volte con lettere inviate anche all’Autorità portuale, alla Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio, ma anche con visite personali, la richiesta di intitolare quella piazza a chi ha lavorato dando lustro e sostegno economico a Manfredonia. Non si trattava solo di saldare un debito con la storia, ma anche di dare testimonianza del lavoro silenzioso e operoso di artigiani artisti delle ordinate, dei bagli e del fasciame. Famiglie di Maestri d’ascia come Rucher, Fortunato, Castigliego, Guerra, Berardinetti che hanno tramandato il mestiere di generazione in generazione. E la storia prosegue».

A PORRE un punto fermo in questa storia dei nostri tempi, la Commissione straordinaria al comune che ha deliberato la intitolazione ai “Maestri d’Ascia”, completato i lavori sulla piazza e infine deciso la cerimonia che sancisce la destinazione di quella piazza che deve rimanere nella disponibilità della popolazione che se ne dovrà prendere cura.

Michele Apollonio

 

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