Venerdì 26 Aprile 2024

Acqua, Piemontese: “La Regione Puglia mette in campo opere per 340 milioni nella provincia di Foggia”

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Presentato il Piano d’ambito con Autorità Idrica Pugliese e Acquedotto Pugliese: lotta alle perdite della rete, depurazione e nuovi interventi per l’approvvigionamento come obiettivi prioritari

La Regione Puglia mette in campo 340 milioni di euro fino al 2027 sull’approvvigionamento, sulla depurazione e sulle reti idriche della provincia di Foggia.

È la sintesi degli interventi a breve termine proposta, stamattina, dal vicepresidente della Regione Puglia e assessore alle Infrastrutture, Risorse Idriche e Tutela delle acque, Raffaele Piemontese, in occasione della presentazione del Piano dell’Ambito Territoriale Ottimale Puglia, redatto e elaborato dall’Autorità Idrica Pugliese, illustrato a Foggia, a Palazzo Dogana, per un confronto con i sindaci e gli amministratori locali della Capitanata.

“Parliamo di un complesso di investimenti sull’acqua, la principale risorsa di cui la Capitanata ha bisogno per la sua agricoltura, per l’industria, per il turismo, per le famiglie e per tutelare sempre meglio il nostro mare e, più in generale, l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, appena entrati tra i valori fondamentali protetti dalla Costituzione italiana”, ha sottolineato il vicepresidente Piemontese, che ha commentato il Piano insieme al presidente dell’AIP e sindaco di Mesagne Antonio Matarrelli, al vicepresidente di AIP Michele Merla, al Direttore Generale dell’AIP Vito Colucci, al Direttore Amministrativo di AIP Cosimo Ingrosso, ai consiglieri di amministrazione di Acquedotto Pugliese Rossella Falcone e Francesco Crudele, preceduti dai saluti del presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta.

I grandi obiettivi strategici del Piano riguardano la lotta alle perdite di acqua nelle reti, la qualità dell’acqua distribuita e di quella depurata a tutela dell’ambiente, del mare e dell’economia blu, il completamento delle infrastrutture mancanti o insufficienti, gli standard di servizio a cittadini e imprese in termini di regolarità di erogazione e di continuità del servizio.

“Obiettivi importanti per raggiungere i quali è necessario selezionare opere realizzabili e che abbiano un forte impatto sulla qualità della vita della vita delle persone, come sarà per l’estensione della rete di fognatura nera nella Piana di Mattinata – ha aggiunto Piemontese – o più in generale su un insieme di interventi con cui riconquisteremo la qualità del nostro mare e l’equilibrio del grande Golfo di Manfredonia”.

Il riferimento del vicepresidente è all’intervento da 5 milioni e 200 mila euro che rivoluzionerà l’ecosistema della splendida Piana di Mattinata con la realizzazione della rete fognaria, a quello da 8 milioni e mezzo di euro per l’indirizzamento dei reflui delle marine all’impianto depurativo di Manfredonia, ai massicci investimenti sulle opere integrative dello schema idrico del Gargano Nord, quindi nei Comuni di San Nicandro Garganico, Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Rodi Garganico, Vico del Gargano, Peschici e Vieste, che consistono in 26 milioni di euro entro i prossimi 8 anni e ulteriori 42 milioni entro i prossimo 15 anni.

“Diversificare l’approvvigionamento e risparmiare riducendo le perdite sono indirizzi essenziali rispetto a un fabbisogno idrico che, per la provincia di Foggia, è sempre molto complesso”, ha sottolineato il vicepresidente.

In relazione agli interventi sull’approvvigionamento e la grande adduzione, in provincia di Foggia sono previste due grande opere: una diramazione che, dall’invaso del Locone, porterà l’acqua direttamente all’abitato di Foggia, l’altra che dalla diga di Occhito alimenterà tutta la dorsale Nord fino a Vieste. Quest’ultima opera sarà comprensiva dei relativi serbatoi di compenso per l’alimentazione di tutti i Comuni che si trovano a Nord del Gargano, fino a Vieste. I due interventi impegneranno circa 75 milioni e 200 mila euro.

Si può definire storico l’insieme di “Opere integrative dello Schema Idrico Gargano Nord”, dal valore complessivo di 68 milioni di euro, che parte dall’impianto di sollevamento idrico di “Ingarano”, in agro di Apricena, e termina nel serbatoio di Vieste. Oltre ad assicurare un regolare approvvigionamento idrico, particolarmente importante quando aumentano le presenze e i consumi durante la stagione turistica estiva, sono opere pensate per soddisfare i fabbisogni dei futuri insediamenti previsti nella pianificazione, tenendo presente le difficoltà connesse all’altitudine degli abitati da raggiungere. Sono perciò previste, tra l’altro, la realizzazione di un campo di 7 pozzi, la premente dall’impianto di sollevamento idrico di “Ingarano” al serbatoio “Ingarano”, altri due serbatoi di testata e di linea.

Altra importante opera strategica per l’approvvigionamento idrico, è l’impianto di dissalazione da 3 milioni e mezzo di euro previsto alle Isole Tremiti, per superare le criticità relative all’attuale sistema che poggia tutto sul trasporto dell’acqua attraverso navi-cisterna.

Non è ancora stato inserito nel Piano perché sono in corso verifiche tecniche, ma uno dei nuovi obiettivi assegnati dalla Regione Puglia riguarda la realizzazione di un impianto di dissalazione in agro di Manfredonia, a servizio soprattutto del fabbisogno delle aree industriali e di insediamento produttivo: “Un’opera da 80 milioni di euro, che sarebbe un fattore competitivo molto importante anche nella prospettiva della Zona Economica Speciale e della zona franca doganale”, ha sottolineato il vicepresidente Piemontese.

Sempre riguardo all’approvvigionamento, un intervento da 16 milioni di euro si concentra per il raddoppio della premente esistente e il potenziamento del serbatoio a servizio dell’abitato di Monte Sant’Angelo, dove di frequente la distribuzione di acqua ha subito irregolarità e discontinuità a causa delle altimetrie e dell’asprezza del territorio.

Sempre restando sul Golfo di Manfredonia, è previsto anche il potenziamento del serbatoio partitore di Zapponeta e della condotta a servizio delle Marine, finanziato con oltre 4 milioni di euro.

Decisivi gli investimenti sulla depurazione. Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, saranno candidati quattro interventi per la realizzazione delle serre solari per l’essiccamento del fango disidratato. “Siamo al centro dell’economia circolare così fortemente incentivata dal Next Generation EU e dal PNRR – sottolinea Piemontese – usando il sole per ridurre i costi energetici sia degli impianti che di trasporto dei fanghi depurati utilizzabili dai nostri agricoltori, trasformiamo il problema dei costi di smaltimento dei fanghi in una risorsa”.

Infatti, senza bisogno di utilizzare combustibili fossili, le serre solari consentono di essiccare i fanghi provenienti dal ciclo di depurazione, abbattendo fino al 90 per cento il contenuto di acqua in modo che rimanga soltanto la porzione secca che può essere impiegata in agricoltura, per esempio per concimare i terreni.

Le serre solari per l’essiccamento dei fanghi provenienti dal depuratore di Manfredonia sono finanziate con 10 milioni e 800 mila euro, quelle a servizio del depuratore di San Nicandro Garganico con 6 milioni di euro, quelle connesse all’impianto di depurazione di Lucera 2 con 6 milioni di euro e quelle per l’impianto di depurazione di Vieste con 8 milioni e 700 mila euro.

Così come molto importante è l’insieme di interventi che porterà alla delocalizzazione dell’impianto di depurazione di Peschici per 14 milioni e 300 mila euro, degli impianti di depurazione a servizio dei Comuni di Rodi Garganico e Ischitella verso un nuovo impianto di depurazione consortile, con la realizzazione di una condotta sottomarina, per 36 milioni di euro, abbinati al potenziamento e adeguamento dell’impianto di depurazione di Lido del Sole “Rodi Garganico Marine” per renderlo idoneo al trattamento dei reflui derivanti dalle località di Isola Varano e Capojale, per 3 milioni e 600 mila euro.

“Sono opere di cui si discute da 40 anni – ha osservato Piemontese – e oggi arriva a maturazione un insieme di risorse che programmiamo attingendo il 40 per cento dalle tariffe che pagano i cittadini e per il resto dai fondi europei che governa la Regione Puglia: oggi un problema di risorse non c’è, la sfida che abbiamo tutti davanti è trasformare quelle risorse in opere concrete. Per questo ci siamo impegnati in questa serie di incontri: il metodo di lavoro dell’Amministrazione Emiliano è centrato su un confronto continuo con i sindaci che sono i rappresentanti istituzionali più vicini ai cittadini”.

Forte l’investimento che il nuovo Piano d’Ambito indirizza sugli interventi di manutenzione straordinaria, la cui gestione avviene direttamente a livello locale e che integrano gli interventi infrastrutturali, garantendo il mantenimento degli obiettivi di servizio.

Solo per fronteggiare la lotta alle perdite di acqua, su una rete lunga 21 mila chilometri quale quella dell’Acquedotto Pugliese, che, insieme ai 12 mila chilometri di rete fognarie ne fa l’acquedotto più grande d’Europa, sono investiti 2 miliardi di euro in tutta la Puglia.

Oltre 143 milioni di euro si concentrano in provincia di Foggia per la ricerca e il recupero delle perdite in 46 Comuni: Anzano di Puglia, Apricena, Ascoli Satriano, Bovino, Cagnano Varano, Candela, Carapelle, Carpino, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Castelluccio dei Sauri, Castelnuovo della Daunia, Cerignola, Chieuti, Deliceto, Foggia, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Lucera, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Ordona, Orsara di Puglia, Orta Nova, Peschici, Pietramontecorvino, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, Rocchetta Sant’Antonio, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, San Paolo di Civitate, San Severo, Sant’Agata di Puglia, Serracapriola, Stornara, Stornarella, Torremaggiore, Troia, Vico del Gargano, Vieste e Zapponeta.

Oltre 61 milioni di euro si indirizzano su interventi di adeguamento e rifunzionalizzazione delle reti in 31 Comuni foggiani: Anzano di Puglia, Apricena, Ascoli Satriano, Bovino, Candela, Carapelle, Carpino, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Castelluccio dei Sauri, Castelluccio Valmaggiore, Castelnuovo della Daunia, Cerignola, Chieuti e Marina di Chieuti, Deliceto, Foggia, Ischitella, Isole Tremiti, Lucera, Manfredonia, Mattinata, Pietramontecorvino, Roseto Valfortore, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, San Severo, Sant’Agata di Puglia, Torremaggiore, Vico del Gargano e Volturino.

Circa 40 milioni di euro sono investiti in nuove reti che estendono o completano le esistenti.

Oltre alla rete di fognatura nera nella Piana di Mattinata, 4 milioni e 200 mila euro finanziano l’estensione del sistema idrico integrato di Vieste agli agglomerati costieri di Defensola, Isola La Chianca, Sfinalicchio, Molinella, Scialmarino, San Lorenzo, Porto Nuovo e Baia di Campi.

Su Manfredonia e sulle marine gli investimenti segneranno una radicale svolta: a fianco al collettamento dei reflui delle marine al depuratore di Manfredonia, sono previsti interventi nei prossimi cinque anni per ben 21 milioni e mezzo di euro per lavori di adeguamento funzionale delle infrastrutture idriche e fognanti a servizio degli insediamenti turistici di Sciale delle Rondinelle, Sciale degli Zingari, Scalo dei Saraceni e Ippocampo.

Il Piano di Ambito dell’Autorità Idrica Pugliese rappresenta uno strumento fondamentale di pianificazione del Servizio Idrico Integrato a livello regionale e ha un orizzonte temporale di lungo termine che arriva fino al 2045. Tale Piano, dopo una prima adozione da parte del Consiglio Direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese, sarà oggetto, quindi, di approvazione definitiva, tenuto conto delle osservazioni mosse dai vari soggetti competenti, dopo che avrà concluso la procedura di Valutazione Ambientale Strategica presso la Regione Puglia.

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