Sabato 27 Aprile 2024

Le telecamere ci sono ma non funzionano

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Le ragioni dell’amministrazione comunale

LE TELECAMERE ci sono ma non funzionano eppertanto addio controllo della sicurezza pubblica. È quanto si deve desumere dalla risposta data dall’assessore ai lavori pubblici Angelo Salvemini, ai precisi quesiti contenuti in una interrogazione della consigliera di minoranza Giulia Fresca (Manfredonia Nuova).

«ATTUALMENTE è attiva la video sorveglianza realizzata dal Ministero degli interni e gestita dalla Polizia di Stato con telecamere distribuite sul territorio cittadino. Sono state istallate alcune telecamere su pali di pubblica illuminazione nonché sulle arterie principali di ingresso e di uscita dalla città finalizzate principalmente alla lettura delle targhe, ma non sono ancora andate in funzione per problemi economici di gestione delle stesse, problemi che saranno risolti con l’approvazione del bilancio di previsione. È intenzione dell’amministrazione comunale incrementare la video sorveglianza, giusta progetto approvato con delibera di giunta comunale del 17 novembre 2021 e candidato al Ministero degli interni per il tramite della Prefettura, lo stesso progetto sarà candidato anche ad altre fonti di finanziamento qualora dovessero essere pubblicati bandi ad hoc. Purtroppo attualmente la condizione di predissesto in cui versa il nostro Ente non permette l’accesso a fondi di finanziamento interne». Così scrisse l’assessore Salvemini.

IN BUONA sostanza e a parte le telecamere della Polizia di Stato, non ci sono altri “occhi” che vegliano sulla città, sulla sicurezza dei cittadini. Non c’è nulla di certo. O peggio: di telecamere ce ne sono istallate sparse dappertutto, ma sono lì per fare ornamento, non servono allo scopo: di fatto, come dichiara l’assessore, non funzionano e la loro attivazione è affidata alle decisioni del Ministero dell’interno e di eventuali bandi pubblici “qualora dovessero essere pubblicati”; mentre nessuno affidamento si può fare sulle risorse del comune in quanto in “predissesto finanziario”.

UNA SITUAZIONE paradossale e preoccupante. Che grazie all’iniziativa della consigliera Fresca è stata esplicitata, i niente affatto gratificanti contenuti, affidati tuttavia ad una risposta scritta come richiesto dalla interrogante, che inutilmente ha reclamato che venisse discussa in aula per eventuali contributi da parte dell’assemblea, e quindi posta all’attenzione pubblica. Sarebbe stata quella l’opportunità per informare i cittadini su vari problemi di pressante interesse pubblico richiamati nella interrogazione e di renderli edotti sulla situazione. Cosa che ha fatto l’interrogante che ha replicato per iscritto dichiarandosi «non affatto soddisfatta della risposta fornita».

UNA RISPOSTA «assolutamente inadeguata a definire un’azione decisa in relazione alla continua escalation di atti criminali ai danni dei cittadini». Ricordati i poteri del sindaco quale ufficiale di governo in tema di sicurezza urbana, diretti a prevenire l’insorgere di fenomeni criminosi e di illegalità, e auspicando la promozione di un sistema unitario e integrato di controllo del territorio, afferma «La sicurezza urbana non si esplica solo con le videocamere di sorveglianza ed è evidente che non è nell’agenda, come urgenza, di questa amministrazione. Un sindaco – rileva – ha molti e ben diversificati strumenti per garantire la sicurezza, il controllo del territorio ed ogni azione predatoria in danno dei cittadini e della loro serenità».

Michele Apollonio

 

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