Domenica 28 Aprile 2024

Il legame italo-albanese e il ruolo di Telenorba raccontati nell’ultimo lavoro di Vito Saracino

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Un lungo lavoro di ricerca sulla storia di un educatore pugliese nel passaggio dalla società liberale al fascismo. È proprio grazie al frutto dei grandi risultati emersi in una pubblicazione sulla figura di Giuseppe Bucci che il sipontino Vito Saracino ha ricevuto, lo scorso 17 dicembre in quel di Conversano, un significativo riconoscimento per la VI Edizione del Premio di Studio Matteo Fantasia. Un lavoro articolato e complesso che ha portato il giovane ricercatore a quella che lui stesso definisce “una vittoria inaspettata”. “Il mio lavoro risale al 2018 ma il riconoscimento, anche a causa del forte rallentamento che la pandemia ha provocato nell’ambito delle attività culturali, è giunto soltanto al termine del 2021, con grandissima soddisfazione”, ci dice l’autore. Tale riconoscimento sarà sicuramente di buon auspicio per la nuova pubblicazione del ricercatore sipontino. Infatti è appena uscita un’opera di grande importanza nella quale si affronta, sotto una prospettiva ‘inedita’, il fortissimo legame tra l’Albania e l’Italia (la Puglia in modo particolare). Nell’interessante lavoro si parla del grande ruolo che i media italiani hanno avuto nel fornire, in una fase storica di grande delicatezza, ‘un’idea d’Italia’ ai cittadini del Paese delle aquile. Un approfondimento che mette in evidenza il grande ruolo che Telenorba, ammiraglia televisiva dell’azienda pugliese che fattura oltre 20 milioni di euro all’anno. Tra il 1996 e il 2007, infatti, il polo radio-televisivo, approdò in terra albanese irradiando i propri programmi su Telenorba Shqiptare. Arrivavano, così, in quel Paese programmi tipici della televisione italiana che contribuirono a rafforzare i rapporti tra l’Italia e quell’area balcanica. “Ho cercato di evidenziare il grande potere che i media italiani, dalla stampa al cinema, alla televisione, fino a giungere al più recente avvento di internet, hanno avuto nell’influenzare la realtà albanese, contribuendo a renderla quella che è oggi”, evidenzia Saracino. Il lavoro, divenuto un libro, prende il nome di “Ciao Shqiperia” ed è disponibile in diverse librerie e sulle piattaforme online.  L’augurio che vogliamo rivolgere a tutti i ricercatori ed i giovani più validi di Manfredonia è quello che possano essere riconosciuti, per il lavoro nel quale si contraddistinguono, anche nella nostra città.

di Giovanni Gatta

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