Sabato 27 Aprile 2024

Un manfredoniano scala il Cervino: Davide Ciuffreda

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Per Davide Ciuffreda l’ennesima impresa sulle grandi montagna

DAL MARE ai monti. Dalle placide acque del golfo di Manfredonia “il più spettacolare dell’Adriatico”, al Cervino in Val D’Aosta “il più nobile scoglio d’Europa”. A fare da trait d’union fra due eccellenze della natura, Davide Ciuffreda, quarantenne fisioterapista con l’hobby della montagna, delle ascese dei massicci più prestigiosi. Ha già scalato, tra gli altri, il Pool Hill cima di 3,300 metri nel Nepal; il Monte Fuji 4mila metri in Giappone; Il Dente del gigante 4mila metri in Val D’Aosta; l’Annapurna massiccio himalayano nel Nepal di 4,400 metri; l’Aiguille d’Entreves di 3,600 metri nelle Alpi occidentali; il Corno Grande 3mila metri del massiccio del Gran Sasso. Un carnet di ascensioni di tutto rispetto effettuate dal 2017 quando ha “scoperto” questa sua passione per l’alpinismo.

TUTTO è cominciato frequentando alcuni amici di Mattinata che praticavano il trekking, ovvero escursioni in montagna come montagne possono essere considerate le alture del Gargano segnate da sentieri che si inerpicano negli odorosi boschi o costeggianti ripide falesie. Un piacevole diversivo al lavoro quello di arrampicarsi su falesie del tutto abbordabili, che hanno stuzzicato in Davide Ciuffreda quella che fino ad allora era una inclinazione sottointesa. A fargli maturare la convinzione di avere una particolare inclinazione per le scalate delle grandi montagne, il periodo di noviziato presso l’associazione “Gargano climbing” di Mattinata presieduta da Roberto Latino, un sodalizio molto attivo per la promozione di una attività sportiva che fa conoscere il fascino primordiale del Gargano segreto.

È SU QUESTE pareti che Davide Ciuffreda ha cominciato ad avere un contatto ravvicinato con la roccia, ad apprendere i primi rudimenti di un’arte che ha precise regole per i movimenti sensibili dell’arrampicata, con l’assortita attrezzatura tecnica e dunque la serie di accessori indispensabili per inerpicarsi su per una parte di montagna, come corde, chiodi, ramponi, imbracature, moschettoni e così via dicendo.

«QUI HO appreso e sperimentato – rivela Ciuffreda – le regole di iniziazione alle scalate delle montagne». L’incontro con Gianluca Marra, guida alpina di Courmayeur, ex paracadutista della “Folgore” con un corposo curriculum di arrampicate, ha aperto la strada al giovane di Manfredonia verso le grandi vette delle più note montagne. «Facciamo ormai squadra da tempo: siamo affiatati e procediamo in sicurezza nelle nostre frequenti arrampicate» comunica Ciuffreda che il 21 giugno prossimo partirà per Cervinia per prepararsi assieme a Marra, alla ascesa del Cervino, il massiccio a forma di piramide che domina le Alpi Pennine.

«COMPLESSIVAMENTE – rivela – occorreranno una quindicina di giorni di preparazione accurata. Il Cervino è la sesta montagna più difficile al mondo da scalare che richiede – spiega il rocciatore sipontino – passaggi tecnici importanti che occorre preparare con meticolosità. L’affronteremo dalla via normale italiana della Cresta del leone; l’altra è quella del versante francese. Contiamo di impiegare per raggiungere la vetta a 4.478 metri di quota, 7-8 ore di arrampicata in condizioni meteo favorevoli. Altrettante ce ne vorranno per la discesa che non presenta difficoltà meno impegnative dell’ascesa. Contiamo di farcela in due giorni con un bivacco al rifugio Carrel a 3.800 metri».

Michele Apollonio

 

 

 

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