Giovedì 18 Aprile 2024

Il Governo rimette il progetto Energas al Ministero dell’ambiente

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FUMATA “grigia” del Governo per il progetto Energas, il mega impianto di Gpl che l’azienda napoletana ha previsto in contrada Spiriticchio, a ridosso dell’abitato di Manfredonia con collegamenti con il porto industriale e la linea ferroviaria che porta a Foggia. Fumata grigia nel senso che non ha deciso nel merito ma ha rinviato al Ministro dell’ambiente e delle Sicurezza energetica Pichetto Fratin «per un ulteriore approfondimento istruttorio, gli atti relativi al procedimento di autorizzazione alla costruzione del deposito costiero di Gpl». Una scelta per la quale il vice presidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese cha ha presenziato alla seduta del Consiglio dei Ministri, ha espresso «soddisfazione e fiducia sul definitivo rigetto del progetto»

UN ULTERIORE passaggio istruttorio nella ormai pluridecennale vicenda di un deposito decisamente e costantemente osteggiato da Manfredonia nelle sue componenti culturali, popolari, politiche, amministrative, che apre spiragli per una conclusione favorevole alle aspettative della città del golfo garganico. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Regione Puglia che attraverso il vice presidente Piemontese ha ribadito «il “no” fermo al deposito costiero di Gpl che Energas vuole costruire a Manfredonia, un progetto vecchio sotto tutti i punti di vista, mentre Manfredonia e la Puglia hanno scelto l’industria pulita e sicura per il proprio futuro». Il Governo nazionale sembra avere recepito l’istanza e rinviato gli atti per ulteriori approfondimenti.

LA PARTECIPAZIONE di Piemontese, è stata determinante per chiarire i vari aspetti del problema per i quali la popolazione di Manfredonia è contraria a quell’impianto, sancito anche con un referendum che ha espresso un fermo “no” a quel deposito costiero della capacità di 60mila metri cubi. «Abbiamo fatto presente al Governo – ha spiegato Piemontese – che stiamo parlando di una città e di un territorio che hanno pagato un prezzo salatissimo a scelte industriali che hanno fortemente pregiudicato l’ambiente e la salute delle persone, mettendo a rischio opzioni diverse, sarebbe oggi diabolico perseverare proponendo impianti vecchi nella concezione, chiamati a stivare e a movimentare carburante come il Gpl di origine fossile, molto pericoloso e di nessun impatto positivo per il territorio sul piano economico o occupazionale».

ENTRANDO nel merito del progetto, Piemontese ha evidenziato che «Oltre ai fattori di natura ambientale e alla necessità di rifare una procedura di valutazione di impatto ambientale, fra gli elementi che giudichiamo di maggiore preoccupazione – ha sottolineato il vicepresidente della Regione Puglia – la previsione per cui il Gpl, trasportato sulle navi gasiere attraccate al porto Alti Fondali, arriverebbe al deposito per mezzo di autobotti che attraverserebbero il centro abitato di Manfredonia oppure si muoverebbe su treni che attraverserebbero la stazione di Foggia, una tra le più trafficate della rete ferroviaria pugliese, collocata nel cuore della città capoluogo».

PIEMONTESE ha poi fatto cenno a grandi linee, sulle prospettive della Puglia per il settore energetico in forte evoluzione. «Il nostro futuro industriale – ha affermato – è tutto orientato dalla scelta strategica sull’idrogeno che la Puglia ha compiuto addirittura prima che fosse assunta come precisa linea di indirizzo delle politiche energetiche e industriali dall’Unione Europea e dall’Italia. Un ecosistema regionale dell’idrogeno integrato con parchi fotovoltaici».

  Michele Apollonio

 

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