Giovedì 16 Maggio 2024

I Carri allegorici del Carnevale di Manfredonia

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Anche questa edizione 2024 del Carnevale di Manfredonia non esporrà i Carri allegorici che hanno caratterizzato e vivacizzato la kermesse carnevalesca sipontina dell’ultimo tratto della sua ultracentenaria esperienza, quello che va dagli Anni cinquanta in poi. Una serie di eventi di carattere generale (la pandemia da Covid 19) e cittadino (i rovesci dell’amministrazione comunale) hanno costretto ad una pausa forzata la costruzione e dunque la presentazione al pubblico, nella ricorrenza del Carnevale, di quelle costruzioni frutto della fantasia dei cartapestai i quali attraverso la modellazione della cartapesta colorata, hanno raccontato una fantastica storia intonata al Carnevale per la gioia delle migliaia di visitatori che affluivano a Manfredonia per unirsi ai manfredoniani e partecipare alla festa del “semel in anno licet insanire”. Una pausa mal sopportata che certamente non si protrarrà, tanto è forte e radicato nel mito del baccanale sipontino-manfredoniano che tronerà alla grande. Già in questa edizione saranno presenti delle composizioni in cartapesta giusto per accompagnare le manifestazioni carnascialesche organizzate dalla “Pro loco” con il supporto del Comune retto della Commissaria prefettizia. L’apparizione dei Carri allegorici nel Carnevale di Manfredonia risale ai primi Anni cinquanta del secolo scorso. Per qualche verso una reminiscenza del lontano baccanale della Sipontum romana quando in quei giorni un uomo raffigurante il dio veniva incoronato con grappoli d’uva e sfilava su un carro trainato da buoi bianchi. Ad introdurli furono gli studenti del liceo scientifico. Tra i professori c’era anche Michele Milano, a quel tempo assessore comunale alla cultura. «Una mattina venne in classe e di punto in bianco ci invitò a pensare qualcosa di nuovo da introdurre nell’imminente Carnevale cittadino. Una proposta che ci trovò spiazzati. Seguirono varie riunioni per cercare una risposta al quesito del professor Milano con la partecipazione del professore di disegno e pittore Tommaso Adabbo autore di Carri memorabili. Al termine del vaglio di vari progetti si optò per due Carri, “Nettuno” affidato alla quinta classe, e “Champagne”, assegnata alla quarta classe. Il problema tutto da risolvere era come realizzare quelle belle idee. Tutti eravamo a digiuno dell’arte di creare Carri allegorici. Le difficoltà affrontate sono state immani. La cosa più semplice diventava un problema insormontabile». Qualche anno dopo, con l’esperienza acquisita quei carri si sarebbero costruiti in un paio di giorni. In compenso il successo fu entusiasmante, la gente non si aspettava di vedere quelle sceneggiature allegoriche inserite nella sfilata di Carnevale sino ad allora animata solo dai gruppi di maschere in gran parte spontanee. Era il segno, la presenza di quei due primi carri, che il Carnevale ancora una volta si adeguava ai tempi correnti e dei quali era espressione. Il contagio fu immediato e generale. Nelle sfilate del Carnevale successive i Carri proliferarono e di ottima fattura. Così come del resto è avvenuto nel corso dei secoli quando la cultura del momento ha dato spunto alle manifestazioni del Carnevale che come istituzione è rimasta integra. Ed è del tutto prevedibile che tale rimarrà nella variabilità espressiva. Che è quella sempre più orientata alla spettacolarità. La pausa forzata di questi anni ha ulteriormente riproposto in termini categorici la necessità di dotare il Carnevale di una organizzazione autonoma ben definita affidata a persone con esperienza specifica, sotto l’egida e il controllo dell’Amministrazione comunale. Il Carnevale è ormai un business sociale inserito in quel circuito delle attività del turismo anche questo da organizzare con criteri specialistici per renderlo economicamente operativo e pertanto supportato con strutture idonee e personale competente. Per quanto non possa sembrare, il Carnevale è un evento serio.

di Michele Apollonio

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Carnevale · News

Commenti

  • Come fa ad avere una ultracentenaria manifestazione se poi dite che va dagli anni ’50 a venire?
    Purtroppo leggendo, ed io sono un vostro affezionato lettore, certe cose vengono notate. Grazie.

    Santovito Matteo 03/02/2024 8:51 Rispondi

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