Domenica 28 Aprile 2024

Presentato il Piano di sviluppo del sistema portuale di Manfredonia (FOCUS)

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Da problema a risorsa. Il “Piano di sviluppo del Porto di Manfredonia, Linee guida per la redazione del Piano regolatore portuale” ha lo scopo di delineare le prospettive di sviluppo del Porto di Manfredonia, indagando il contesto territoriale di riferimento, per gli aspetti economici ed infrastrutturali, ambientali, turistici, programmatici e pianificatori, osservando con attenzione le infrastrutture disponibili e misurandone la possibilità di trasformazione. Il documento, inoltre, individua gli obiettivi di sviluppo, a cui il Piano regolatore portuale dovrà contribuire e fornisce un’ipotesi di configurazione dell’infrastruttura ed il relativo assetto funzionale.

Lo studio è articolato in sei parti. La prima parte, la premessa, fornisce gli obiettivi del  lavoro svolto ed i riferimenti normativi; la seconda parte descrive il Porto di Manfredonia per gli aspetti fisici ed infrastrutturali, funzionali ed operativi ed indaga il contesto territoriale di riferimento, approfondendo gli aspetti economici ed infrastrutturali, ambientali, turistici e programmatici; la terza parte delinea le prospettive di sviluppo del Porto declinate negli obiettivi di crescita dello stesso; la quarta parte presenta le linee guida per la redazione del Piano regolatore portuale definendo l’Ambito di Piano ed illustrando una proposta di trasformazione; la quinta parte propone la stima dei costi; la sesta parte, le conclusioni, contiene gli esiti del lavoro svolto.
Il contributo di maggior rilievo fornito dall’elaborazione progettuale consiste da una parte nell’aver affrontato un attento studio del contesto, delle infrastrutture portuali e del territorio di riferimento e dall’altra nell’aver definito gli obiettivi di crescita del Porto ed aver quindi approfondito una proposta di trasformazione, descritta in termini di configurazione portuale e di corrispondente assetto funzionale, completata anche dalla definizione degli interventi di trasformazione e della stima dei relativi costi.
Un passaggio cruciale è stato la definizione delle prospettive di sviluppo dell’infrastruttura o, in altre parole, del ruolo che il Porto potrà assumere nell’ambito dei traffici a livello locale, nazionale ed internazionale e, conseguentemente, degli obiettivi di crescita del Porto ed aver quindi approfondito una proposta di trasformazione, descritta in termini di configurazione portuale e di corrispondente assetto funzionale, completata anche dalla definizione degli interventi di trasformazione e della stima dei relativi costi.   ipotesi progettuale moli commerciali

Un passaggio cruciale è stato la definizione delle prospettive di sviluppo dell’infrastruttura o, in altre parole, del ruolo che il Porto potrà assumere nell’ambito dei traffici a livello locale, nazionale ed internazionale e, conseguentemente, degli obiettivi di crescita nonché nell’individuazione dell’Ambito di Piano e della famiglia di funzioni ad esso associabili. Lo studio effettuato ha consentito di delineare un ampio ventaglio di possibilità di sviluppo per il Porto di Manfredonia: esso, infatti, potrà qualificarsi come terminale marittimo di riferimento lungo le direttrici di traffico nazionali ed internazionali individuate dai Corridoi Trans – Europei I e VIII; porto multifunzionale al servizio del proprio territorio diriferimento (Provincia di Foggia – Territorio de La Capitanata); centro d’eccellenza per la lavorazione del pescato (Distretto della Pesca) e per la cantieristica tradizionale (Distrettodella cantieristica storica); infine, terminale marittimo di riferimento per gli itinerari ambientali e turistici caratterizzanti la costa e l’entroterra del nord della Puglia, nonché per gli itinerari turistico – religiosi le cui mete principali sono i Santuari di S. Pio a San Giovanni Rotondo e di S. Michele Arcangelo nell’omonimo Comune.

Gli obiettivi generali di crescita del Porto di Manfredonia individuati sono: rifunzionalizzazione del Porto di Manfredonia (rimessa in pristino ed efficientamentodelle opere portuali esistenti); messa in sicurezza delle infrastrutture portuali; recupero delrapporto porto – città e porto – territorio; tutela e salvaguardia dell’ambiente.
L’Ambito di Piano è composto dalle aree/specchi acquei afferenti al Porto Commerciale ed al Porto Alti Fondali. La parte di Ambito di Piano relativo al Porto Commerciale, interamente ricadente nella circoscrizione demaniale di competenza dell’APM, è delimitata, lato terra, dalla recinzione/muro che si estende lungo viale Kennedy e lungomare Nazario Sauro, nel tratto compreso tra il Molo di Ponente ad ovest e il Molo di Levante ad est, e comprende il bacino portuale racchiuso dai suddetti moli. La parte di Ambito di Piano relativa al Porto Alti Fondali è in parte ricadente nella circoscrizione demaniale di competenza dell’APM, in parte esterna ad esso. La parte di competenza dell’APM è delimitata, lato terra, dalla radice del Pontile di approccio e comprende, oltre al suddetto Pontile, anche il porto vero e proprio, articolato nel Bacino S. Pio, ad ovest, e nel Bacino di S. Michele Arcangelo, ad ovest. La parte di ambito esterna all’area di competenza dell’APM ricade nel territorio dell’ASI di Manfredonia.
La proposta di trasformazione per il Porto Commerciale, che conserva la sua configurazione a bacino, prevede la realizzazione del Molo della Pesca a delimitazione dell’avamporto per la difesa dal moto ondoso che penetra da sud-est (Scirocco) e da sudest/ est (Scirocco-Levante), la riorganizzazione del Molo di Ponente destinato al traffico passeggeri (Ro- Pax), Metrò del mare, la riorganizzazione di Cala dello Spuntone, dedicata alla cantieristica, della Banchina Tramontana, destinata allo sbarco del pescato, la riorganizzazione di Cala Diomede, anch’essa dedicata alla cantieristica ed, infine, la sistemazione del Molo di Levante dedicato all’ormeggio della flotta peschereccia. Tra gli interventi di trasformazione figura anche l’approfondimento dei fondali alle quote – 5,00 e -7,00 m s.l.m.m.

Relativamente al Porto Alti Fondali è stata ipotizzata la realizzazione di un ulteriore bacino, il Bacino S. Pio, ad ovest di quella originario, con conseguente allungamento dell’opera di difesa. Il nuovo Porto Alti Fondali, pertanto, sarà composto da due bacini, il Bacino S. Michele Arcangelo, ossia il bacino originario, delimitato dalla diga di protezione ad est e dal Pontile centrale ad ovest, ormeggi A2, A3 e A4 per le rinfuse secche, A5 per le rinfuse liquide; il nuovo Bacino di S. Pio delimitato ad est dal citato Pontile centrale, ad ovest dall’omonimo Pontile di S. Pio, ormeggio A1 per le rinfuse secche ed ormeggi A0 ed A00 per Ro-Ro e crociere. Elemento essenziale è il Pontile di approccio che raccorda il porto vero e proprio alla terra, che sarà necessario adeguare alle normative vigenti ed al nuovo quadro funzionale delineato per l’infrastruttura.   ipotesi progettuale porto altifondali
Per quanto concerne l’area retro-portuale non sono state avanzate ipotesi di sistemazione non ricadendo in area di competenza dell’APM; a tal proposito ci si limita a ribadire la necessità del Porto di disporre di spazi a terra di servizio, rispetto ai quali, comunque, Enti/Amministrazioni competenti hanno già previsto interventi a riguardo nei relativi strumenti di pianificazione.

FOCUS ACQUATECNO SRL
L’Acquatecno S.r.l., società di ingegneria affermata nel settore delle opere marittime, ha maturato nel corso degli anni una considerevole esperienza nel campo della pianificazione portuale e degli studi ambientali essendosi occupata della redazione, a titolo di esempio,del Piano Regolatore del Porto di Civitavecchia, di quello di Ancona e di Napoli. Lo studio per l’Autorità Portuale di Manfredonia è stato predisposto dall’Ing. Paolo Turbolente, dall’Arch. Vittoria Biego, dalla Dott.ssa Sara Scrimieri e dalla Dott.ssa Dionisia Poulacos.
L’Ing. Turbolente, esperto in opere marittime e portuali, ha svolto attività di supervisione partecipando alla definizione della strategia di sviluppo del Porto di Manfredonia. L’Arch. Biego, esperta in pianificazione portuale e studi ambientali, è responsabile del lavoro nel suo complesso, avendone curato l’impostazione generale (contenuti e loro articolazione) e le modalità esecutive ed, infine, avendo contribuito alla definizione delle linee guida progettuali. La Dott.ssa Scrimieri e la Dott.ssa Poulacos, sulla base di un’attenta attività diricerca e studio svolta, hanno sviluppato il lavoro, la relazione e gli elaborati grafici, sia per la parte conoscitiva che per quella propositiva.

Comunicato Stampa AP Manfredonia

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