Sabato 27 Aprile 2024

Elezioni, Silvio Cavicchia: "Le possibilità del voto disgiunto"

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Ci sono alcuni detti popolari che spiegano meglio di qualsiasi analisi sociologica (o giornalistica) quello che sta avvenendo a Manfredonia: “Il troppo storpiao ancor meglio “U pólepe ce coce pe ll’acqua sova stèsse” (Il polpo si cuoce bene con l’acqua dei propri tessuti, cioè ognuno impara a proprie spese) come dal libro Proverbi di Manfredonia di Pasquale Caratù e Matteo Rinaldi.

Infatti a Manfredonia non è in atto un semplice e tradizionale confronto elettorale ma anche un “confronto culturale-antropologico” poiché nelle riflessioni popolari viene messo in luce quell’insieme di valori, beni materiali ed immateriali, che si è accumulato nel tempo e che ha dato a Manfredonia una specifica identità culturale e consentito un suo sviluppo, un suo ruolo progressivamente centrale e propulsivo per l’intero territorio in un recente passato.

Tale confronto tocca le viscere del corpo sociale, in modo profondo, la sua mentalità, le diverse visioni del mondo che appartengono ai diversi gruppi sociali che si incontrano e si contrappongono nella comunità locale. C’è una corrente, la corrente del Golfo, che come una brezza marina sta attraversando e risvegliando le menti dei cittadini manfredoniani, un sottile filo elettrico che attraversa l’individuo e la comunità locale, riaccende vecchie lampadine e ridà le energie sopite, poiché finalmente si intravedono alternative e possibilità nuove.

L’INSIEME DEI CANDIDATI ALTERNATIVI È IL CONTESTO CHE DÀ FORZA AL CAMBIAMENTO

Simbolo di questo processo culturale è la presenza di candidati Sindaci, effettivamente alternativi a Riccardi , per formazione ed attività professionale e lavorativa, per storie politiche, per le liste e lo staff che li sostengono, per i gruppi sociali di riferimento e le modalità di rapportarsi ad essi. Singolarmente presi, costoro hanno tutti specifiche competenze e qualità per cui ciascuno di essi può esprimere a suo modo questo “nuovo alternativo”, come si potrà evidenziare in successive analisi: il dato comune ed evidente è che tutti i candidati alternativi hanno un’attività di lavoro e non vivono di politica. Tuttavia ed ancor più è il loro insieme che fornisce la “Gestalt”, il contesto nuovo in cui il singolo elemento può rappresentare l’alternativa effettiva, lo stimolo alla ri-composizione di un modello culturale di vita sociale e politica innovativa, non paludosa.

In tal senso ed ambito nella città il confronto più immediato e prevalente, ad oggi, è tra il prof. Italo Magno (ed il suo movimento “Manfredonia Nuova”) ed il geom. Riccardi e le sue liste. Il primo, rompendo gli schemi precostituiti, nella considerazione popolare esprime un mondo culturale unitario, la memoria ed il presente, la politica fondata sull’impegno volontario, sulla passione civile, sulla lotta per la tutela dell’ambiente come risorsa principale per lo sviluppo sano ed armonioso, sulla lotta contro le ingiustizie sociali e per la crescita ed il progresso dei gruppi sociali più deboli, che possono trovare dentro di sé e nel loro organizzarsi la forza e la spinta per un miglioramento di vita personale e collettivo. Inoltre, esprime quel senso di libertà di pensiero e di azione, di intraprendenza e di dinamismo che produce ricchezza economica, sociale e culturale e diventa un esempio, un modello di realizzazione professionale e lavorativa che dà luce e calore alla comunità. Il secondo, nella considerazione popolare, esprime tutto lo “stantio della casta”, dei mestieranti e professionisti della politica, che storicamente racchiude in sé ed è guidata dalla logica e la cultura del trasformismo e del clientelismo, al solo fine di conservare il potere per sé, per i propri accoliti e per i gruppi sociali più “potenti”, che hanno reso Manfredonia una città “stagnante”.

“IL TROPPO STORPIA”/“ADDÙ FÉ JARRE E ADDÙ FÉ ZZARRE”

Sono ben otto le liste che appoggiano Riccardi. Di diversa natura e significato sono suddivisibili in tre componenti: il PD, “Il bello viene ora” e tutte le altre liste personali e civiche, ad eccezione di “Sinistra unita per il Lavoro”. La prima cosa da dire a riguardo è: “il troppo storpia” o meglio ancora “Addù fé jarre e addù fé zzarre” (Dove si esagera in senso restrittivo e dove in senso espansivo: si dice di chi non conosce il senso della misura.) Ciò che può apparire una grande forza può trasformarsi in debolezza. Infatti facendo una breve analisi delle suddette liste emerge che: a) nella lista PD ci sono ben 12 ex consiglieri comunali, di cui 4 si sono espressi contro Riccardi nelle primarie. Il che evidenzia, innanzitutto, lo scarso rinnovamento del PD ed ancor più che la lotta per essere eletti sarà strenua e feroce dato che gli eletti PD non potranno che essere molto meno. Ciascuno gioca per se stesso e permane sotterranea l’opposizione a Riccardi che, consapevole, ha tra l’altro, tentato fino all’ultimo di escludere alcuni. Tutto ciò si tradurrà in un probabile, parziale, voto disgiunto. b)Il bello viene ora”, la lista personale di e per Riccardi si presenta politicamente piuttosto disomogenea al proprio interno e sicuramente meno innovativa di quella della passata elezione amministrativa, quando la quasi totalità dei candidati proveniva da mondi fuori dalla politica. c) Le altre liste civiche, personali e di partito sono fuori dal controllo diretto di Riccardi e possono rappresentare la vera incognita e l’ago della bilancia di queste elezioni. Il loro è un appoggio-matrimonio di convenienza e, quindi, sono interessati ad acquisire la massima dote possibile. Strategicamente, perciò, la loro forza si fonda su se stessi e la loro autonomia ma anche e paradossalmente sulla debolezza di Riccardi. Perciò, almeno nel primo turno elettorale, è per loro conveniente utilizzare il voto disgiunto per costringere Riccardi ad andare al ballottaggio, per poi, eventualmente, sostenerlo al secondo turno, dimostrando la loro indispensabilità ed avere così più peso contrattuale per ottenere di più. Come dicono i detti: “Nesciune te dé ninde pe ssènża ninde (Nessuno ti dà qualcosa in cambio di niente) e Ne nge fé ninde pe ssénza ninde”(non si fa nulla senza un tornaconto). La lista di partito “Sinistra unita per il lavoro” subirà anch’essa per ragioni diverse il voto disgiunto poiché la candidatura di Italo Magno con la lista Manfredonia Nuova, per la sua storia e caratteristica attirerà un pezzo del voto tradizionale di sinistra.

Nella seconda parte si analizzerà la vicenda di Riccardi in relazione al proverbio popolare “U pólepe ce coce pe ll’acqua sova stèsse”.

Silvio Cavicchia

Sociologo e Ricercatore Sociale del Centro Studi e Ricerche “Eutopia” ed esponente di ‘Manfredonia Nuova’

silviocavicchia@gmail.com

 

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  • che esempio che date. voi ritenete di essere gente leale, corretta, ma va va….

    cittadino 21/05/2015 12:04 Rispondi
  • Sociologo? Addiè?! In da chepa sov fors… Poi ho letto la parola “rinnovamento” nell’articolo, ma io dico, mò mò arriv a 80 ann e parl d rinnovament?! Tu e italo magno… volete rinnovare proponendo voi stessi, facenti parte della “casta” come la chiamate voi da ormai decine di anni… luatv da nanz p piacior

    U polp a sicc u calamer 20/05/2015 19:40 Rispondi
  • Ha detto mio zio che tuo fratello è più intelligente di te…

    Nonno Libero 20/05/2015 18:28 Rispondi
  • per favore potete dirmi dove è il centro studi di questo sociologo? perchè a me non risulta. Vorrei vederci chiaro. Chi mi aiuta a fare questa ricerca? se non esiste che si fa? Una denuncia alla procura della repubblica? dove devo andare? Prendete seriamente la mia richiesta, voglio vederci chiaro

    nanà 20/05/2015 16:27 Rispondi
    • anche io ho cercare informazioni su questo centro studi, mi devo laureare in sociologia. Ma niente. ho anche contattato via email ma senza risposta. mi puoi dare indicazioni?

      Dudù 20/05/2015 18:29 Rispondi
    • cercando su google eutopia mi porta questi due risultati iniziali:
      1^Eutopia Magazine
      2^Lecce 2019- Reinventare eutopia
      Per cui se nei prossimi giorni passate da Lecce fatemi sapere se ci sono copie dell’Eutopia magazine.. 😀 😀

      Costamagna 21/05/2015 17:51 Rispondi
  • bravo professore. belle rilfessioni le sue e molto condivisibili. io personalmente farò il voto disgiunto votando magno come sindaco.

    davide 20/05/2015 15:58 Rispondi

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