Sabato 27 Aprile 2024

Sabato 11 e in occasione della Festa della Mamma torna L’Azalea della Ricerca della Fondazione AIRC per contribuire a rendere i tumori femminili sempre più curabili

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Ci trovate in Piazza del Popolo a Manfredonia insieme ai volontaria dell’Associazione Amici del Volontariato AVI.

Domenica, in occasione della Festa della Mamma, ventimila volontari della Fondazione AIRC saranno impegnati in tutta Italia per distribuire L’Azalea della Ricerca: non un semplice fiore ma una preziosa alleata della salute al femminile che, dal 1984 ad oggi, ha contribuito a migliorare la qualità di vita delle donne grazie ai risultati raggiunti nell’ambito della prevenzione, diagnosi e cura del cancro al seno e agli organi riproduttivi. Dai grandi centri urbani ai piccoli comuni di provincia, ventimila volontari AIRC scenderanno in circa 3.700 piazze per dare continuità ai progressi della ricerca attraverso la distribuzione di coloratissime azalee con le quali sarà possibile fare uno speciale regalo a tutte le mamme e a tutte le donne. A fronte di una donazione di 15 euro,insieme a ogni piantina verrà consegnata una Guida con informazioni sui più recenti progressi della ricerca,commenti degli esperti e indicazioni sull’importanza di adottare abitudini e comportamenti salutari. Nell’ultimo triennio AIRC ha messo a disposizione dei ricercatori più di 32 milioni di euro per studi sulla prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro al seno e agli organi riproduttivi. Un impegno straordinario per affrontare queste neoplasie che solamente lo scorso anno in Italia si stima abbiano colpito 68.300 donne*.Il cancro al seno è il più diffuso, con circa 52.300 nuove diagnosi: di fatto tocca una donna su otto. È però anche il tumore per il quale, negli ultimi due decenni, la ricerca ha ottenuto i migliori risultati, portando la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi a crescere fino all’87%*.

Un progresso costante, frutto del lavoro dei ricercatori che hanno saputo migliorare i trattamenti, sia in termini di efficacia, sia di tollerabilità, offrendo alle donne una sempre migliore qualità di vita. Un traguardo importante che però non può bastare. Ci sono infatti ancora tante pazienti che aspettano risposte per alcune delle forme più aggressive. Fra queste, il tumore al seno triplo negativo, che colpisce soprattutto in giovane età e contro il quale non sono disponibili terapie mirate, e il carcinoma mammario metastatico, che dalla sede primaria si è diffuso in altri organi. I tumori ginecologici interessano circa 16.000 pazienti. Per i tumori dell’endometrio e della cervice uterina la sopravvivenza a cinque anni ha registrato una crescita costante, arrivando rispettivamente al 77% e al 74%*. Più complessa invece la situazione per il tumore dell’ovaio che risulta difficile da diagnosticare precocemente e spesso presenta un alto tasso di recidiva e di resistenza ai farmaci. Per superare questi problemi i ricercatori AIRC stanno sperimentando nuove combinazioni terapeutiche per ridurre la resistenza ai farmaci. Inoltre stanno focalizzando la loro attenzione anche sull’immunoterapia, in modo da individuare nuovi farmaci capaci di stimolare le risposte immunitarie delle pazienti. A rappresentare i circa 5.000 scienziati AIRC nell’immagine della campagna Carlotta Giorgi, ricercatrice presso il Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale dell’Università di Ferrara e mamma di cinque figli. Giorgi guida un gruppo tutto al femminile che lavora sulla comprensione dei meccanismi regolatori che agiscono sulla moltiplicazione delle cellule tumorali: “Grazie al fondamentale sostegno di AIRC, con il mio gruppo stiamo studiando il ruolo della ‘proteina-freno’ PML nel microambiente attorno al tumore dove si trovano le cellule immunitario, con l’obiettivo di identificare una terapia combinata che renda il tumore sensibile ai farmaci chemio terapici e meno capace di crescere, e che riattivi anche la piena risposta immunitaria”.Accanto a lei Francesca, mamma di Lorenzo ed Elisa, a cui quattro anni fa è stato diagnosticato un carcinoma al seno e che oggi con la sua testimonianza vuole sottolineare i progressi della ricerca: “Alle donne che ricevono una diagnosi di tumore al seno voglio dire che è importante che non si sentano sole.

Come loro all’inizio ho creduto di non potercela fare, ero terrorizzata. Poi però sulla mia strada ho trovato medici che mi hanno seguita e mi hanno trasmesso la consapevolezza che la ricerca ogni giorno lavora per individuare nuove strade per le pazienti. Fondamentale per me è stato anche il supporto della psico-oncologa che mi ha accompagnato durante tu6o il percorso di cura aiutandomi a superare i momenti più complicati”. (*Fonte dei da4: “I numeri del cancro in Italia 2018”, di AIOM, AIRTUM, Fondazione AIOM, PASSI)

 

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