Giovedì 28 Marzo 2024

Alcuni probiotici potrebbero combattere l’obesità infantile

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Mentre ogni nazione è alle prese con la predisposizione delle migliori misure anticontagio da mettere in campo nelle scuole di ogni ordine e grado, così come è previsto in Puglia con una nota operativa del Dipartimento Promozione della Salute della Regione, la ricerca di laboratorio è giunta ad una interessante scoperta che riguarda gran parte dei piccoli di oggi.

In base ad uno studio presentato all’e-ECE 2020, il XXII Congresso Europeo di Endocrinologia, l’effetto combinato di una dieta a calorie controllate e l’assunzione di probiotici del ceppo Bifidobacterium può aiutare i bambini e gli adolescenti con obesità a perdere peso.

Secondo una stima media, i bambini in sovrappeso risultano essere al 21,3% mentre il 9,3% risulta obeso. Sono i dati del rapporto Eurispes Italia 2020. Il che significa che sono a maggior rischio di obesità e malattie in età avanzata e persino di morte precoce. Una soluzione al crescente fardello potrebbe essere trovata rivolgendo l’attenzione alla salute intestinale dei bambini.

Gli autori hanno studiato 100 minori tra 6 e 18 anni di età con obesità e resistenza all’insulina, una condizione in cui le cellule epatiche, dei muscoli e del grasso non rispondono bene all’insulina e non possono assorbire facilmente il glucosio nel sangue. La conseguenza è che il pancreas produce più insulina del normale creando un accumulo di glucosio nel sangue nel tempo, ponendo potenzialmente le basi per l’insorgenza del diabete di tipo 2.

Lo studio coordinato dalla dott.ssa Flavia Prodam, professore associato di nutrizione clinica presso il Dipartimento di scienze della salute dell’Università del Piemonte Orientale, ha coinvolto giovani che seguivano una dieta in stile mediterraneo con un limite calorico adattato alle loro esigenze. Essi hanno quindi ricevuto il probiotico con bifidobatteri per otto settimane o un placebo, a seconda di quale dei due gruppi appartenevano.

I nutrizionisti che collaborano con www.sundt.it descrivono i bifidobatteri come uno dei gruppi di batteri più comuni utilizzati nei probiotici, poiché vivono naturalmente nel nostro stomaco e nell’intestino e proteggono dai patogeni, regolano il nostro sistema immunitario e forniscono sostanze nutritive abbattendo carboidrati e fibre. Questo ceppo produce anche acidi grassi, importanti nella regolazione della salute dell’intestino, della fame e del peso. I probiotici che riuniscono batteri vivi e altri microrganismi destinati ad avere benefici per la salute se consumati o applicati al corpo, possono essere trovati (con differenti concentrazioni) nello yogurt, in altri alimenti fermentati e integratori alimentari. Simili o uguali ai microrganismi naturalmente presenti nel nostro corpo, alcuni batteri di questi probiotici possono aiutare la digestione, la produzione di vitamine e la distruzione delle cellule che causano malattie.

Entrambi i gruppi hanno infine sperimentato una riduzione dell’indice di massa corporea, della circonferenza della vita, della pressione sanguigna, della resistenza all’insulina e delle concentrazioni di batteri Escherichia coli nell’intestino. I partecipanti che hanno assunto i probiotici, tuttavia, hanno raggiunto migliori risultati in quanto a perdita di peso, sensibilità all’insulina e concentrazioni ridotte di Escherichia coli. Forse la cosa più insolita è stata che gli effetti dei probiotici siano continuati per alcune settimane dopo che i bambini hanno smesso di prenderli, una scoperta insolita per gli studi sui probiotici.

 

Articolo presente in:
Dall'Italia

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