Giovedì 28 Marzo 2024

Quale strategia per l’avvenire di Manfredonia?

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Non affiorano idee risolutrici dei problemi del territorio

LA SIGLA maggiormente menzionata non solo ai vari livelli politici ed economici, è certamente PNRR, acronimo di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E se ne comprende bene il perché: il PNRR prevede un pacchetto di risorse per investimenti e riforme senza precedenti. Una cascata di miliardi di euro da spendere essenzialmente per supportare pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione e competitività. Naturalmente per accedere a quel tesoretto sostenuto dall’Europa, occorrono progetti ben definiti con obiettivi espliciti e qualificanti e dunque idee chiare e circostanziate, capacità realizzative, volontà lungimiranti. Per chi, essenzialmente le pubbliche amministrazioni, vuole dare una sterzata alla realtà di competenza, realizzare quelle innovazioni strutturali e riformatrici, proiettarsi insomma in un avvenire al passo dei tempi, il PNRR è l’opportunità del secolo.

Manfredonia è pronta per il gran salto? L’INTERROGATIVO corre da tempo. Città e territorio sono considerati strategici in un contesto geografico ed economico aperto al mare come al retroterra. Nel suo recente passato si annoverano iniziative economiche-industriali di notevole portata che attestano questa sua vocazione. Disgraziatamente tanta ricchezza naturale non è stata accompagnata e valorizzata da una classe politica e amministrativa adeguata. Le vicende disastrose che hanno investito la città sono ben note ed hanno prodotto strascichi profondi. Le speranze di una inversione di tendenza sono state riposte nella nuova compagine amministrativa come votata dall’elettorato. Che a sei mesi ormai dal suo insediamento, non ha ancora dato segni di ripresa e resilienza.

Di PNRR se ne parla in maniera vaga o non se ne parla affatto. Che il fuoco sacro dell’agognato riscatto covi sotto la cenere? IL TEMPO intanto passa e il rischio è che altri comuni più attenti e solerti si facciano avanti a rastrellare le risorse destinate al sud che, tanto per cambiare, sono state decurtate a vantaggio del solito nord. Insomma – è la domanda corrente – Manfredonia ha una strategia di ripresa e resilienza? Gli inquilini di Palazzo San Domenico hanno progetti da presentare al PNRR? IN GIOCO è la stabilità demografica della città e dunque le prospettive di sviluppo che a questo punto appaiono del tutto quanto meno incerte. «Più lavoro meno fughe» ammonisce la Gazzetta. A Manfredoni a la consistenza degli abitanti diminuisce vistosamente anno per anno.

Una emorragia che coinvolge in particolare i giovani, la linfa che assicura vitalità al sistema. Tommaso Rinaldi, promoter finanziario, candidato sindaco nelle ultime elezioni, ha una sua idea. «Fondamentale – spiega – è mettere a fattor comune le tante eccellenze presenti nel territorio di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, Mattinata e Zapponeta, vale a dire un comparto con caratteristiche e interessi comuni, creando un marchio che ne identifichi in modo inequivocabile la propria identità polivalente, puntando senza indugio alla creazione di quel valore aggiunto che, ancora oggi, continuiamo a regalare ad altri territori molto meno fortunati di noi, ma più reattivi e imprenditorialmente più coraggiosi». TRA i suggerimenti avanzati anche quello dell’attivazione della Silver Economy «rappresentata dagli over 65, ovvero coloro che hanno le maggiori disponibilità economiche a disposizione. Una opportunità da non trascurare. Utilizzando le eccezionali caratteristiche climatiche-ambientali di Manfredonia, potremmo incentivare a livello “industriale” il loro soggiorno con relativa capacità di spesa, su queste sponde del golfo così come fanno in Portogallo con i nostri pensionati».

Michele Apollonio

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