Sabato 27 Aprile 2024

Mozione di sfiducia per il sindaco Rotice

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IL DATO di fatto certo, al momento, nella paradossale vicenda della crisi dell’amministrazione comunale del sindaco Gianni Rotice, è che le forze in campo contrapposte, dopo l’improvvisa, repentina e confusa charade delle dimissioni, è la seguente: 12 consiglieri di opposizione (9 quelli consolidati, più tre di Forza Italia provenienti dalla maggioranza) e 12 consiglieri di maggioranza cui si aggiunge il sindaco dimissionario che dovrà entro il 26 prossimo sciogliere la riserva e dire cosa vorrà fare. Le prospettive sono due: decidere di proseguire con tutte le incognite che un solo voto di scarto comporta, a meno che nel frattempo non riesca a captare qualche altro sostenitore; oppure confermare le dismissioni e chiudere anzitempo questa consiliatura che più tormentata, criticata, sbandata, non si può, e andare a nuove elezioni.

UNA PROSPETTIVA questa che trova sempre maggiori sostenitori che evidenziano come il ricorso alle urne per una consultazione popolare, sia l’espressione più alta della democrazia. Perché allora, è il ragionamento che si evidenzia, non utilizzare questo strumento che chiama il popolo, l’elettorato, alla responsabilità di partecipare alle grandi decisioni della propria città?

UN RAGIONAMENTO, ancor più una constatazione che potrebbe risolvere tanti interrogativi che si sono accumulati in questi quasi due anni di amministrazione e esplosi con la crisi in atto. La “squadra Rotice” – viene evidenziato – non ha realizzato nulla che abbia inciso sul recupero dell’immagine e della credibilità della città fortemente compromesse, e soprattutto non ha affrontato, anzi li ha maggiormente affossati, i tanti problemi seri inerenti alla quotidianità dei cittadini, a cominciare dal lavoro sempre più carente. Il bailamme di questi ultimi 3-4 giorni, è quanto mai significativo e illuminante sulle capacità di tenuta dell’amministrazione Rotice che ha esposto in questi due anni di permanenza al Palazzo di Città, una gamma di criticità personali e gestionali che pesano come macigni sulla eventuale prosecuzione del mandato che risulterebbe fortemente compromesso.

INTANTO dovrà riassettare i ranghi e trovare i sostituti dei due assessori mancanti. L’assalto alla diligenza dei consiglieri resistenti è pressante. Rotice ha affidato il compito (ma all’arrembaggio partecipano anche altri) al redivivo Adriano Carbone che sbandiera il vessillo briosce e cioccolato del PNRR. L’uomo “della provvidenza” di Rotice aveva anche ordito – accusa la costituita opposizione – un trabocchetto per mettere fuori causa i consiglieri firmatari delle dimissioni che però, subodorando il tranello, non hanno mai protocollato le dismissioni. Sono anzi ancor più determinati a venire a capo di questa strampalata situazione penalizzante per la città. In un comunicato Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Manfredonia Nuova, Molo21, Progetto Popolare e CON Manfredonia, nel fare verità «sulle grottesche manovre che hanno salvato il sindaco Gianni Rotice dalla caduta», annuncia la presentazione di una mozione di sfiducia alla quale è stata invitata a partecipare Forza Italia che ha annunciato di essere passata all’opposizione.

  Michele Apollonio 

 

 

 

 

 

 

 

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