Il Manfredonia a zero punti dopo centottanta minuti in serie D, nella quarta serie nazionale. Come accade spesso alle matricole nelle prime giornate i sipontini hanno dovuto affrontare due delle squadre più accreditate per il salto tra i professionisti: Martina e Team Altamura. I ragazzi di mister Franco Cinque dopo il vantaggio nei primi minuti, hanno subito il maggior tasso tecnico degli avversari baresi che, approfittando 
anche di qualche leggerezza difensiva, potevano chiudere la frazione con più di due reti. La ripresa è stata un’altra storia. Amabile e Giacobbe ha trascinato i compagni verso un pareggio che sembrato alla portata del Manfredonia. Dopo un clamoroso rigore non concesso, il pari lo ha realizzato con Cesario che si inseriva in area avversaria e di testa segnava il pari. L’assistente e l’arbitro si sono inventati un fuorigioco inesistente decretando una sconfitta immeritata. Il Manfredonia è stato vivo, reattivo, non si è risparmiato e lottato fino allo spasimo per raggiungere il risultato. Lo stesso mister sipontino ha riconosciuto nello “spirito dei ragazzi” il risultato più importante in questa fase della stagione. Il percorso tecnico non è a più del 45%: la squadra non ha avuto il tempo necessario per essere più competitiva. Molti dei ragazzi giocano insieme solo da qualche settimana. Mancano gli under che possano far rifiatare Balba, 2006, Babaj e Brunetti, 2004. A livello societario tutti ruoli si stanno riempendo con figure serie e professionali. Qualche esuberanza negli spogliatoi ha costretto i sipontini alla sanzione economica e ad una nuova gara interna a porte chiuse. Parlare già di salvezza è prematuro in un campionato così difficile con squadre agguerritissime su ogni pallone. Domenica si va a Fasano per continuare il processo di crescita e mettere ancora minuti nelle gambe. La squadra vista al Miramare non parte battuta e certamente si batterà su ogni pallone fino all’ultimo istante del match.
di Antonio Baldassarre
