Sabato 27 Aprile 2024

L’orca Starboard e la giovane biologa manfredoniana Arianna Di Bari

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Era finalmente arrivato il mio turno di entrare nella gabbia per vedere gli squali bianchi da vicino, ma poi qualcuno ha cominciato a gridare: Orcas, orcas! E da lontano abbiamo visto arrivare la pinna ricurva di Starboard (Tribordo), l’orca che si chiama così perché ha la pinna dorsale collassata a destra. Inseguiva uno squalo, lo ha attaccato, lo ha sventrato e gli ha tirato fuori il fegato, che è la parte più grassa, e se ne è andato via con il bottino in bocca. Tutto èsuccesso in pochi minuti. Siamo solo riusciti a fare delle foto; non ho visto gli squali da vicino, ma abbiamo assistito ad un evento rarissimo”. Con queste parole, cariche di eccitazione, Arianna, giovane biologa sipontina, mi ha raccontato lo spettacolo a cui si è trovata ad assistere il 18 giugno scorso mentre si trovava a Mossel Bay, in Sudafrica, per una spedizione didattica del Centro Studi Squali dell’Istituto Scientifico di Massa Marittima. Diretto dal Dr. Primo Micarelli, Professore a contratto all’Università di Siena e dalla coordinatrice scientifica Francesca Romana Reinero, è l’unico Istituto Scientifico italiano che svolge attività di Ricerca, Conservazione e Didattica sugli Squali. Il giorno dopo l’attacco dell’orca, a Mossel Bay è stata trovata spiaggiata la carcassa fresca di uno squalo bianco di 3.5 metri privo di fegato, a circa 1 km dal sito in cui era avvenuto l’attacco dell’altro squalo bianco il giorno precedente, probabilmente ucciso dall’altra orca, Port (Babordo), chiamata così per la sua pinna collassata a sinistra. Tutta la documentazione relativa a questo evento, foto e video, prodotta dal Team del Centro Studi Squali in collaborazione con i ricercatori sudafricani èstata analizzata e raccolta in uno studio pubblicato online sulla rivista scientifica African Journal of Marine Science il 1° marzo scorso, corredato da un video promosso dalla famosa casa editrice scientifica  Taylor&Francis. Sia nell’articolo che nel video campeggia la foto scattata da Arianna Di Bari, che ritrae l’orca con il pezzo di fegato sanguinolento appena estratto, con precisione quasi chirurgica, dalla pancia del malcapitato squalo. La notizia, documentata per la prima volta, dell’attacco in solitaria di un’orca ad uno squalo bianco, appena pubblicata ha letteralmente fatto il giro del mondo. Quotidiani, giornali e tv nazionali e internazionali come Scientific American, BBC, CNN, The Guardian, ANSA, The Mirror, La Stampa, Repubblica, SkyTg24, Quotidiano nazionale, Independent, BFMTV, Le Point e tanti altri, hanno ripreso la notizia facendola rimbalzare in ogni parte del pianeta, evidenziando le impressionanti capacità predatorie dell’orca che, solitamente, cooperano per cacciare. Il video, pubblicato su YouTube, ha già totalizzato più di un milione di visualizzazioni. Gli scienziati del Centro Studi Squali si augurano che tutto questo possa contribuire a mobilitare il governo sudafricano a intraprendere azioni mirate e a finanziare maggiori studi sull’accaduto per la salvaguardia e la tutela degli squali bianchi.

di  Mariantonietta Di Sabato

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