Sabato 27 Aprile 2024

Inaugurato il Centro Antiviolenza a Manfredonia

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E’ stato inaugurato ieri, lunedì 7 marzo 2016, a Manfredonia, il Centro Antiviolenza (CAV) dei quattro Comuni del nostro Ambito territoriale (Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo e Zapponeta). Il taglio del nastro e la benedizione di monsignor Michele Castoro si sono svolti, volutamente, non in concomitanza con l’8 marzo, festa della donna. “Senza entrare nel merito di una festa che ritengo abbia mero valore simbolico, abbiamo preferito inaugurare il CAV – spiega l’assessora alle Politiche sociali della Città di Manfredonia, Antonella Varrecchia – in un giorno ‘normale’, come normale dovrebbe essere l’attenzione e la cura quotidiana per un tema così impegnativo quale è il contrasto alle violenze di genere”.

“Quella della violen

za di genere – afferma il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi – è una situazione che denota il perdurare di un retaggio culturale incentrato sulla figura dell’uomo e della comunità patriarcale, in cui la donna non è intesa come libera di autodeterminarsi, ma schiava della figura maschile. Giocano un ruolo fondamentale, perciò, la formazione e l’educazione, che non devono riguardare solo il genere, ma abbracciare, magari, tematiche più ampie come quelle del rispetto, della diversità e dei diritti umani”.

Il CAV, ubicato in via Pasubio 1/L (nelle vicinanze della cosiddetta ‘posta centrale’), è stato reso possibile grazie ad un lavoro lungo e dettagliato dei Servizi sociali comunali, che si è giovato anche di un contributo economico regionale di quarantamila euro per formare gli operatori locali della rete costruita ‘ad hoc’ e per sensibilizzare nelle scuole. Nel dicembre scorso, infatti, è stato sottoscritto il disciplinare del Programma Antiviolenza “C.A.Ri.Do.” (Centro Antiviolenza Rinascita Donna) regolante i rapporti tra la Regione Puglia – sezione Politiche di benessere sociale e Pari opportunitàe l’Ambito territoriale di Manfredonia. Un programma che sarà attuato dall’Osservatorio Giulia e Rossella Centro Antiviolenza onlus in partenariato con Paidos, LAV Croce Blu, Cantiere 8 Marzo, Lavori in corso, Ordine Regionale degli Psicologi -Puglia, Informa Soc.Coop., UEPE di Foggia, Coop. Estense, Legacoop, Progetto Viola, CISL FP Foggia.

“L’apertura sul nostro territorio di un CAV – aggiunge Riccardi – rientra nella logica di una sensibilità amministrativa, verso questa problematica, che coltiviamo e che intendiamo mantenere viva con convinzione e determinazione”.

“Il Centro Antiviolenza è solo un presupposto – chiarisce l’assessora Varrecchia – di un’attenzione molto più complessa che occorre riservare al fenomeno della violenza di genere. Insieme alla possibilità di denunciare, è fondamentale garantire il diritto alla protezione complessiva delle persone vittime di violenza ma, prima ancora, è vitale riconsiderare il modello educativo in alcune sue parti. Serve, in particolare, rivalutare i percorsi formativi e didattici, promuovendo il superamento degli stereotipi di genere attraverso l’educazione alla differenza, affinché la cultura che tenga conto delle differenze sia un valore aggiunto alle relazioni tra uomini e donne”.

Le attività del CAV sono  garantite da un’equipe stabile composta da assistente sociale, psicologa, legale, educatrice professionale. La sede di via Pasubio 1/L è aperta al pubblico il martedì (dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30) e il giovedì (dalle ore 10.00 alle 12.30), oltre che essere raggiungibile telefonicamente, in qualunque momento del giorno e della notte, allo 0884.533981 ed al 388/7504780, e via posta elettronica: centroantiviolenza@libero.ite/o osservatoriogiuliaerossella@pec.it .

“Posso dire sin da ora – termina Antonella Varrecchia – che stiamo organizzando un incontro, che si svolgerà il 7 aprile prossimo presso la sede comunale dei Servizi sociali, a Palazzo ex Ospedale Orsini, al quale inviteremo tutte le realtà, i soggetti attivi, del nostro territorio: tessere preziose all’interno di un mosaico composto da prevenzione, informazione e assistenza. La violenza contro le donne si combatte principalmente attraverso un cambiamento culturale che contrasti le discriminazioni e gli stereotipi di genere”.

Matteo Fidanza
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia

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